Valle di Danerba

Arrampicare in un luogo affascinante ed intatto

Innamorarsi di questa valle è facile, carpiti dalla sua selvaggia intatta bellezza; dai suoi silenzi interrotti solo dal ciangottare dei numerosi ruscelli o dagli stridii degli uccelli che ne popolano le rade laricete e i ripidi appicchi granitici. Al pari di altri incassati solchi laterali della Val Daone, questa valle è avvolta dal silenzio di spazi siderali, apparentemente disabitata, apparentemente difficile da incontrare. Ciò che ne fa un privilegiato angolo del mondo retico è invece la facilità con cui, superato un breve erto e faunesco bosco, si entra in una dimensione di totale immersione nel naturale; fatta di verdi prati delimitati da strisce argentee; antiche baite capaci di ristoro, capaci di offrire serate intrise di magia dove il sommesso borbottio del fuoco si mescola con l'urgere del vento.
Questo, come molti altri del pericolante cosmo alpino, sono microuniversi da salvare; forse più questo di altri visto i recenti studi che ne hanno interessato le potenzialità idriche; studi che preludono ad uno sfruttamento che inevitabilmente passerà attraverso l’annientamento di un irripetibile connubio di esperienza umana e naturale; con l’apertura di strade che faranno a pezzi boschi secolari cancellando sentieri capolavori di dedizione, fatica, passione, amore dell’uomo per questi spazi. Manufatti e grigi muri distruggeranno infine per sempre l’aurea di composta semplice bellezza di questo luogo.
E’ innegabilmente giunto il momento di fermarsi, riflettere anche solo un momento sulla necessità di porre un limite a tutto ciò che passa sotto le cingolate mentite spoglie dello "sviluppo eco-sostenibile". Perché alle future generazioni possa ancora essere trasmesso quello che in maniera privilegiata è stato concesso a noi. Il privilegio senza tempo e senza prezzo di passeggiare sul piatto fondo della fiabesca valle di Danerba, alzando lo sguardo ai primi verdissimi germogli dei larici mentre all’orizzonte tremola il bagliore delle ultime nevi primaverili. Il privilegio di tuffasi sci ai piedi per le sue vertigini fatte di nevi accecanti e di cieli nero-blu; il privilegio di progredire sulle nere rocce tonalitiche sentendo fin nel profondo, tramite il proprio controllato battito, il pulsare vitale di questa valle che è compito di tutti preservare.

Valle di Danerba
La vasta struttura delle placche dello Stablone - Parete "Dario Ballerini", interessante meta arrampicatoria posta proprio all'inizio della lunga valle di Danerba; questa struttura offre diversi itinerari di breve accesso facilmente concatenabili su una delle migliori rocce in assoluto di tutto il massiccio dell'Adamello

Angelo Davorio sulla L4 della splendida "Le meraviglie di Alice", breve ma consigliabilissimo itinerario su roccia di qualità eccellente.
In apertura sulla L13 della "Quetzalcoatl - via del serpente piumato".
Un raro esemplare di Castoro dei Larici (Castor Larex Rampicantibus) sorpreso nei pressi della S17 del medesimo itinerario.
Sulla straordinaria roccia della Cingla durante l'apertura della difficile "Giacomo Rossetti".
Visuale dalla S12 della via "Quetzalcoatl" verso il Lago di Malga Boazzo ed il gruppo del Blumone.
Sulla slanciata sommità della Cingla al termine della difficile "Giacomo Rossetti". (Foto: Archvio Giorgio Tameni)

Siti & Itinerati in Valle di Danerba

Valle di Danerba
La Valle di Danerba così come appare poco dopo essere usciti dal fitto e ripido bosco che ne sbarra l'accesso; sullo sfondo il Passo delle Porte di Danerba che consente di scendere per la selvaggia Valle del Vescovo al Rif. Trivena in Val Breguzzo.
Caratteristiche
Stretto intaglio circondato da barriere di argentea tonalite la Valle di Danerba è nota a tutti gli appassionati di scialpinismo rappresentando una delle più celebrate discese del massiccio; in traversata verso l’altrettanto fascinosa Valle del Vescovo, tributaria della Val Trivena, consente di muoversi sci ai piedi in contesti selvaggi, intatti, di irresistibile fascino. Nella stagione estiva offre escursioni lunghe ed impegnative che le numerose baite adibite a bivacco rendono comunque accessibili e di grande interesse. Per quanto concerne l’arrampicata su roccia, tralasciando (almeno per ora) più per ignoranza che per negligenza le ascensioni classiche sulle strutture più alte (e lontane…molto lontane….), questa valle ha visto tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 l’apertura di diversi itinerari sulle bellissime e attraenti placche dello Stablone, struttura immediatamente visibile all’entrata della valle vera e propria, di fronte alla rusticissima malga denominata su alcune vecchie carte “Bivacco Danerba” (vedasi al riguardo il successivo paragrafo “Punti di appoggio”). Queste vie, aperte da fior fiori di arrampicatori (Ballerini, Stefani, Rago, solo per citarne alcuni), sono state fatte oggetto recentemente di una doverosa e si ritiene meritoria riscoperta che ne fa mete estremamente appetibili per le stagioni di mezzo o per chiunque voglia avvicinarsi all’arrampicata su placca tonalitica senza eccessivi patemi ma comunque immersi in un ambiente di grande fascino e (almeno per ora…….) di assoluta tranquillità. Una nota a parte merita poi l’impegnativa traccia della via “Giacomo Rossetti” dedicata da alcuni amici al fortissimo alpinista bresciano (apritore tra l’altro con il famoso alpinista trentino Ermanno Salvaterra della prima assoluta alla Est del Cerro Torre) perito sulle montagne di casa nell’inverno del 2008. Ci si augura che con questa notevole realizzazione sia iniziata una nuova fase per l’apertura di itinerari moderni di significativo spessore tecnico in questa attraente valle adamellina.

Accesso
Il sentiero di accesso a questa valle parte dalla val Daone poco prima di raggiungere la colonia posta nei pressi del ponte sul Rio Danerba. Il sentiero supera con strette serpentine il ripido salto boscoso iniziale, costeggia per un tratto il Rio Danerba per poi entrare nella valle vera e propria che subito si apre nella sua splendida ariosità. Le prime strutture arrampicatorie si raggiungono dopo c. 0,45 ore di cammino; 2,30 quelle più lontane, almeno per quanto concerne l’arrampicata moderna. Il caratteristico intaglio delle Porte di Danerba che segna il termine della lunga valle, è raggiungibile in c. 4,00 ore di cammino. Nelle vicinanze del passo sono state tracciate negli anni ’70 ed ’80 alcuni itinerari non scevri di interesse ma con un approccio lungo e faticoso che unito al modesto sviluppo ne fa mete poco attraenti.

Punti di Appoggio
La valle offre ben tre punti di appoggio non gestiti; in realtà due perché la prima baita che si incontra, Baita Danerba, si presta esclusivamente ad un ricovero di fortuna e non conviene farne un punto di appoggio per una eventuale visita articolata su due giorni nonostante la sua vicinanza alla Parete “Dario Ballerini” e alla grande abbondanza di legna nei paraggi. Questo perché a c. 30 minuti di cammino da questa prima costruzione vi è la bella Malga Casina Danerba; è un’ampia struttura con focolare a parete, diversi posti su tavolaccio al piano terra e possibilità più ampie al piano superiore; è piuttosto rustica ma se ci si organizza si presta ottimamente a trascorrere una notte. Si consiglia al riguardo di munirsi di un seghetto; la legna c’è ma non vi sono attrezzi da taglio. Infine, a c. 2,00 dal fondovalle vi è Malga Agusella (m 1944) che delle tre è la costruzione più bella e accogliente e che sulle carte più recenti viene citata quale “bivacco”.
I - Siti con itinerari di tipo sportivo a monotiri

II - Siti con itinerari di tipo short climbs
Placche dello Stablone - Parete "Dario Ballerini" Black Slap

III - Siti con itinerari alpinistici classici

IV - Siti con itinerari alpinistici moderni
Placche dello Stablone - Parete "Dario Ballerini" I giorni di Danerba
Le meraviglie di Alice
La Cingla Scafoidopatia metacarpale
Giacomo Rossetti
Lo spigolo del vento
Piramide di Danerba Tracce
Quetzalcoatl, via del serpente piumato
Torre dei Larici Boletus caos